(UPDATED 4/16) I picked my favorite actresses, as in actresses I personally love or fell in love with--at some point--which does not necessarily mean they are great actresses - though most are. (I love Liz Taylor and Kate Hepburn, for example, but I'm not "in" love with them like I am with Bibi Anderson or was as a child with Kate Jackson or Marcia Brady (though I've excluded the last two since I'm all grown). Also I've included the two films I love them
for. If they didn't have at least two, they're not in this list (i.e. Linda Fiorentino).
PS 1/9/19 - In the interest of keeping this current, I keep updating it - and also struggling with the crush vs. awe thing - actresses whom I admire for their brilliance vs. am just a-swoon over. How can they be separated? Also some, over the years, have fallen away. Vera Farmiga no longer needs me, she's become ubiquitous, therefore I've moved on to cherish lesser lionized super-stars like Karen Morely. She rawks! Other new additions: Kristen Stewart (who I've long championed as the best of her generation), Carole Lombard (whose full measure of comedic brilliance runs so deep it took me dozens of viewings of
My Man Godfrey to fully appreciate) and Ella Raines, for those eyes.
7.
Barabara Stanwyck -
Night Nurse, The Lady Eve
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16. Bibi Andersson - Persona, Passion of Anna
17. Famke Janssen - Goldeneye, Deep Rising |
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18. Kim Novak - Bell, Book and Candle, Strangers When We Meet |
Damn, you see a trend emerging here?
I'm seeing a trend emerging here.
Runners up (with one beloved role for which I adore them) would be: Jane Fonda (
They Shoot Horses, Klute),
Michelle Pfeiffer (
White Oleander), Carroll Baker (
Baby Doll, The Carpetbaggers),
Cathy O'Donnell (
They Live by Night), Darryl Hannah (
Kill Bill), Linda Fiorentino (
Last Seduction), Linda Darnell (
Letter to 3 Wives), Martha Vickers (
Big Sleep), Gail Patrick (
My Man Godfrey), Anna Karina (
Pierrot Le Fou), Kay Francis (
One-Way Ticket), Mae Clarke (
Frankenstein), Fay Wray (
King Kong), Nastassja Kinski (
Cat People), Linda Hamilton (
Terminator), Patricia Arquette (
True Romance), Winona Ryder (
Beetlejuice). Kiera Knightley (
Domino), Natalie Portman (
Black Swan), Valerie Leon (
Blood from the Mummy's Tomb), Julie Newmar (Cat Woman), Jean Gillie (
Decoy), Anita Pallenberg (
Performance), Rita Hayworth (
Only Angels Have Wings),
i love that sandahl bergman is on this list.
ReplyDeletethat makes me inexplicably happy
Great pictures - but why not for all of them?
ReplyDeleteI just tackled this meme, with clips of the actresses in all their splendid glory - even when there were no subtitles available for 9-minute Godard clips. English be damned!
http://thedancingimage.blogspot.com/2008/12/shine-on-you-crazy-diamonds_15.html
Paulette Godard! I forgot about her. Love her in Modern Times and Cat and the Canary.
ReplyDeleteThanks for suggesting I put up more picture, MM. I did it.
Thanks - they look great!
ReplyDeleteJesus Christ and Hail Satan! I have yet to contribute to this meme, but half of these ladies would make my list. Viva Jane! Viva Marlene! Viva Naomi! Viva Michelle! Viva Barbara! Viva Veronica! Viva Sue Lyon(she's never just Sue)! And as always, Viva Kim!
ReplyDeleteAnd I'll say Viva Tuesday! As Skynyrd said, she appears to be gone from your list "with the wind."
I'm so happy I've seen Dalle show up on a number of people's lists (correction: people I like's lists).
ReplyDeletegreat choices erich... although i would also add
ReplyDeletehttp://apps.facebook.com/lovecinema/celebrity/profile/Winona-Ryder--1971
http://apps.facebook.com/lovecinema/celebrity/profile/Penelope-Cruz--1974
http://apps.facebook.com/lovecinema/celebrity/profile/Natalie-Portman--1981
monica bellucci.
ReplyDeleteLA PESANTEZZA DEL TOUCH AGONISTICO DI BIBI ANDERSSON
ReplyDeletedi V.S.Gaudio
Il touch agonistico di Bibi Andersson è documentato in più di un’immagine dell’attrice: c’è una foto degli anni antecedenti il “touch” in cui la patafisica del podice è strepitosamente scandinava. Va da sé che, poi, quel che rimane di una figura, per quanto possa ripetutamente riapparire come fa un’attrice, non è che il nome, il suono del nome, che è quello che evoca la carne che fu, tanto che, come una sorta di “inconscio fisico”, questo nome evocato, Bibi Andersson, non fa che essere l’eco del tra di antar, sanscrito dell’”inter” latino, che come antara, “all’interno”, “vicino”, è “anima” ed è “occasione”; ma è anche l’eco di andha, che è l’”oscurità ”, o la “pianta di soma”, così corporale Bibi, che fa bid, che è il “fendere”, perciò la “cosa fessa”, “spaccata”, due volte, doppio “bid”, questo “spaccare” e “fendere” che dice anche bhid, tanto che Bibi è come se fosse dal lato dell’emozione tesa, questa “tensione fessa”, questa “spaccatura dell’emozione”, che bhid, Bibi, fende, trasgredisce, antar, tra, all’interno, questa oscurità , andha, questo corpo-anima che si fa occasione del bid, del fendere, dello spaccare, del trasgredire; fin tanto che, in questa vertiginosa reciprocità con Harriet Modron, finiremo col farne l’esemplare di un altro podice, che un po’ come il Marcuzzi, esprima la patafisica dello gnomone di carne, questo Bibi, questa pataspaccatura che è “vicino”,”all’interno”, e si vede, questa “fessura dell’oscuro”, che, come il bagliore didonico o ajnico, fende l’anima del poeta[tanto più che anche so è nella semantica di “aguzzare” e di “affilare”, per non citare l’altro culmine di so, che è “finire” se non “uccidere”, come se questa “oscurità ”, l’”anima” del “tra” fosse tanto “affilata” e “aguzza” da “uccidere”, finire il Soma, il succo della pianta di Soma]. Fissato, pertanto, il Bibi, che, l’abbiamo visto, risale alla fine degli anni sessanta, nella tipologia di Falmer, ha l’estroversione del numero 9 ma anche la misura della violazione dolce e tenera del Glück, questa “evocazione del sentimento”, che dà l’assetto inquieto, fessura del brivido, che ha la primarietà di un paradigma sanguigno(Guida, Rosa Fumetto, Cardinale, Bardot che sia) ma ha la “culità naturale” e quasi sentimentale del paradigma di Betty Page. Questa affettività nascosta, da cui il visionatore era preso per la “Meridiana Marcuzzi”, che è qui l’oscurità , la pianta di soma, che fende, non è il “punctum doppio” del Bibi ma è il suo patagonismo, questa fenditura assoluta del senso, questo qualcosa che è tra, sospeso, tenuto, nell’anima del pondus, teneramente potente, così dolce e profondo, così elastica pesantezza del tatto agonistico.(da:V.S.Gaudio, La ragazza di Goteborg, copyright 2006)